Second Class Citizens

Ryan James Yezak lo dichiara attraverso un documentario sulla comunità LGBT americana, intitolato Second Class Citizens.

Second Class CitizensRyan James Yezak è un giovane regista statunitense, a gennaio di quest’anno ha lanciato una raccolta fondi su KickStarter.com per realizzare un documentario sulla comunità LGBT americana, intitolato Second Class Citizens.

Nel profilo del progetto, Yezak spiega che una prima idea di fare un documentario di questo tipo gli è venuta quando ha scoperto che la Proposition 8 (referendum e, poi, emendamento che ha stabilito come “valido o riconosciuto dalla California solo il matrimonio tra un uomo e una donna”) era stata approvata.

Ero arrabbiato e volevo fare qualcosa. Col passare del tempo, venni a sempre più a conoscenza delle disuguaglianze che ci sono nei confronti di gay, lesbiche e bisessuali in questo paese. Un amico conosciuto su YouTube mi disse che sarebbe stato espulso da scuola se avessero scoperto che era gay. Non gli credetti – in quale mondo una cosa del genere poteva essere vera? In questo. Poco dopo, accaddero una serie di catastrofi naturali e il mio capo mi chiese di andare a donare il sangue con lei. Mi alzai immediatamente e poi mi fermai di scatto, quando realizzai che non potevo donare sangue. Lei non mi credeva e non capiva il perché. In quel momento mi sembrava di non essere parte della razza umana, ma di un’altra specie. Quello fu il momento in cui la diseguaglianza ebbe un effetto diretto su di me e sui miei diritti – e fu allora che decisi di fare questo documentario.

A marzo, due mesi dopo l’inizio della raccolta fondi, il progetto Second Class Citizens aveva raggiunto il triplo della cifra richiesta. E questo grazie anche al video, realizzato sempre da Yezak, I Want to Know What it’s Like che ha già superato le 900mila visite e che qui potete vedere con i sottotitoli in italiano:

Ora Ryan James ha iniziato le riprese e sta girando gli Stati Uniti con la sua troupe; se siete interessati, è possibile seguirne gli sviluppi su twitter e su facebook.

Foto: Ryan James Yezak, via Tumblr