aidoAIDO (pronuncia /’ajdo/ e non /a’ido/, come ho sentito dire) è l’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, tessuti e cellule.
Da quasi quarant’anni lavora per sensibilizzare la popolazione su un tema che, per qualcuno, è tuttora un tabù. Perché parlare di donazione di organi significa parlare, implicitamente, di morte e – in particolare – della propria. Scegliere se donare o meno i nostri organi, implica – infatti – rendersi conto che dobbiamo morire e che può succedere in qualsiasi momento.
Per questo, il lavoro dell’AIDO è molto, molto difficile. Ed è stato difficile anche per la Fondazione Pubblicità Progresso pensare a una campagna adatta.

Matteo Righi, una delle menti dietro la campagna, racconta sul suo blog come sono arrivati agli spot finali e alla costruzione del nuovo sito: “Le soluzioni evidenziate sono state quelle di convincere le persone a fare i passi necessari finché sono ancora in vita – per fare in modo che non siano i nostri cari a prendere la decisione in un momento davvero difficile per loro – e a sciogliere ogni dubbio a chi questa decisione la deve ancora prendere finché è ancora in vita.”

La campagna è stata lanciata su tutti i mezzi di comunicazione.
In TV stanno andando in onda due spot, ora disponibili anche su Youtube, nel canale di Pubblicità Progresso. In radio, sulle note di Tu sei parte di me di Pacifico, uno spot di 30 secondi, che si può ascoltare anche sul sito. Per la carta stampata, invece, sono stati coinvolti diversi VIP (Claudia Gerini, Caterina Caselli, Diego Della Valle, Lorenzo Sassoli de Bianchi), per invitare tutti a far parte del “club più prestigioso d’Italia”.

Ultimo, ma non meno importante, il sito internet: “www.doniamo.org costituisce la struttura portante della campagna […] ma è costruito in modo da facilitare un percorso guidato verso la auspicabile decisione che, come avrete intuito, è l’Adesione all’AIDO e al rilascio della tessera, l’unica cosa che libererà i nostri cari da una decisione da prendere in un momento che – come ho già detto – potrebbe essere difficile”, afferma Righi. Sul sito, nella pagina Risposte, si trovano anche dieci video con alcuni medici che rispondono a dieci quesiti, le famose FAQ che spesso vengono poste agli esperti.

Per concludere – se mi è permesso unirmi a Pubblicità Progresso – vi invito a iscrivervi all’AIDO, per non far pesare la scelta sui vostri cari e per dare una speranza a chi vive, o sopravvive, con la consapevolezza di dipendere dalla vita, anzi dalla morte di qualcun altro.

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